La verniciatura a polveri è un procedimento di rivestimento di superfici metalliche con un film organico, effettuato a scopo decorativo e/o di protezione dalla corrosione e da agenti aggressivi. I pezzi in lavorazione vengono ricoperti di polvere verniciante a base di resine sintetiche, che aderisce per effetto elettrostatico, e poi passati in un forno dove a causa della temperatura la vernice prima fonde e poi polimerizza dando uno strato aderente.
Come per gli altri tipi di verniciatura, il risultato in termini di aderenza, durata e resistenza alla corrosione è pesantemente influenzato dalla preparazione preverniciatura della superficie. In effetti lo spessore dello strato verniciante ottenibile con questa tecnologia è nettamente superiore a quello ottenibile con vernice liquida (si superano agevolmente i 100 micrometri) e le caratteristiche meccaniche (durezza, elasticità) possono essere molto elevate, tuttavia in mancanza di una adeguata preparazione si verificano facilmente sfogliature, formazione di bolle (per processi osmotici), screpolature. Con la verniciatura a polvere (anche chiamata plastificazione) si possono comunque ottenere ottime prestazioni sia a livello di finitura, anche se la brillantezza non raggiunge quella delle vernici liquide, che di tenuta meccanica.
La verniciatura a polveri può essere effettuata sia per pezzi in serie da 4.000×2.000 mm per un peso di 150 kg sia per pezzi fuori serie con lunghezza fino a 12.000 mm, altezza 2.500 mm e larghezza 1.600 mm.
Viene effettuata con pistole elettrostatiche e vengono utilizzate vernici di vari tipi, soprattutto poliestere ed epossidiche, in totale assenza di emissioni di solvente. Per l’asciugatura, viene utilizzato il forno statico.